Matematico italiano. Già docente nelle
università di Torino, Roma e Bologna, nel 1939, a causa delle leggi
razziali fasciste, fu costretto a espatriare in Inghilterra. Ritornato in Italia
dopo la Liberazione, nel 1950 fu nominato ordinario di Istituzioni di geometria
superiore all'università di Roma e nel 1967 venne eletto presidente
dell'Accademia dei Lincei, carica che ricoprì fino alla morte, salvo un
intervallo tra il 1973 e il 1976; fu altresì a capo dell'Accademia
Nazionale delle Scienze (1974-77) e accademico pontificio (1975). I suoi studi
spaziarono dalla geometria algebrica all'analisi combinatoria, allo studio delle
equazioni algebriche in campi specifici, alla geometria differenziale. Si
occupò anche di topologia, di teoria delle funzioni di variabili
complesse, di geometria differenziale in grande. Tra le sue opere citiamo:
Forme differenziali e loro integrali (1951 e 1956);
The non-singular
cubic surfaces (1942);
Lezioni di geometria moderna (1958), ampliato
in
Lectures on modern geometry (1960);
Podromi di geometria
algebrica (postumo, 1981) (Torino 1903 - Roma 1977).